Sono celiaco o non lo sono?

 

Oggi molte persone si chiedono se sono celiache ma quando fanno il test che il loro medico prescrive, il risultato è quasi sempre negativo, e potremmo dire “meno male!” ma purtroppo i sintomi rimangono e queste persone continuano a non tollerare il pane, la pasta e i biscotti. Chi è il celiaco? 

spighe di grano

Alcune di queste persone ricorrono al faidate, cercano su internet, eliminano tutti gli alimenti che contengono glutine e improvvisamente si sentono meglio nonostante il medico ed i test fatti dicessero il contrario.

Altre si rivolgono a nutrizionisti esperti che spiegano loro che è possibile che abbiano una predisposizione genetica alla celiachia ma di non averla ancora sviluppata, grazie a Dio!

E allora perché se non sono celiaci hanno i sintomi e togliendo i cereali con glutine e sostituendoli con quelli senza glutine stanno meglio?

Per spiegarlo con chiarezza vi devo raccontare una cosa.

Nel 2011 in febbraio a Londra c’è stata una Consensus Conference, cioè una conferenza a livello internazionale dove erano presenti tutti gli studiosi ed i professori  che lavorano in tutti i centri del mondo sulla celiachia. Durante questo importantissimo incontro è stato presentato uno studio fatto in collaborazione fra l’Università di Baltimora, pr Fasano (un Italoamericano) e l’Università di Napoli (pr.ssa Sapone).                 

In questo studio si affermava che oltre alla Celiachia e alla Allergia al glutine esisteva una terza patologia legata al glutine che è stata chiamata Sensibilità al Glutine Non Celiaca (SGNC). Nella prima si riscontrano un’alterazione di tutti gli anticorpi collegati alla Gliadina, proteina costituente importante del glutine e danni a livello dei villi intestinali, nella seconda si trovano quasi sempre anticorpi Ig E per la Gliadina alti mentre per la SGNC nella maggior parte dei casi (circa il 56%) si trovano alti anticorpi Ig G AntiGliadina Nativa.

Per fare sintesi e capirci bene in modo da non generare dubbi o preoccupazioni inutili riassumo. Quando qualcuno soffre di Sindrome del Colon Irritabile, nausea, gastralgia, sensazione di stanchezza, diarree ricorrenti, stipsi, dimagramento o obesità, depressione, dolori muscolari, acne ecc. bisogna che prima valuti con il proprio medico se è celiaco oppure allergico al glutine oppure se ha una SGNC ma consideriamo che tutte queste patologie sono presenti in non più del 20% della popolazione italiana quindi non tutti gli Italiani ma solo una piccola parte può avere davvero un problema con il glutine.

E allora se non tutti gli Italiani ma solo il 20% ha direttamente un problema addebitabile al glutine, tutti gli altri di cosa soffrono?

La cosa più frequente è che si sia sviluppata un’Alterata Permeabilità Intestinale anche conosciuta come Leaky Gut  che è causata da un’infiammazione della parete intestinale associata a Disbiosi.

La permeabilità intestinale si riferisce alla capacità della parete intestinale di controllare ciò che entra e esce dall’organismo. Questa barriera è costituita da uno strato di cellule chiamato epitelio intestinale, che svolge un ruolo fondamentale nel mantenere l’equilibrio tra la protezione del corpo e l’assorbimento dei nutrienti. Tuttavia, quando questa barriera viene compromessa, si verifica un fenomeno noto come “leaky gut” o intestino permeabile.

Numerose cause possono contribuire alla permeabilità intestinale, tra cui lo stress cronico, l’uso eccessivo di antibiotici, una dieta ricca di cibi processati e lo squilibrio del Microbiota intestinale. Quando l’intestino diventa permeabile, sostanze nocive come batteri, tossine e particelle alimentari non completamente digerite possono entrare nella circolazione sanguigna, scatenando una risposta infiammatoria che può avere impatti negativi su tutto il corpo.

La disbiosi, d’altra parte, si riferisce a uno squilibrio nel Microbiota intestinale, che è l’insieme di trilioni di microorganismi che popolano l’intestino. Questi microorganismi includono batteri benefici, neutrali e dannosi. Un equilibrio sano è essenziale per la digestione, l’assorbimento dei nutrienti e il mantenimento di un sistema immunitario robusto. Tuttavia, fattori come l’uso eccessivo di antibiotici, una dieta ricca di zuccheri e grassi, e lo stress possono disturbare questo equilibrio, favorendo la proliferazione di batteri dannosi.

La disbiosi può contribuire direttamente alla permeabilità intestinale. Quando i batteri dannosi aumentano, possono danneggiare la parete intestinale e compromettere la sua integrità. Allo stesso tempo, la presenza di batteri nocivi può scatenare una risposta infiammatoria, aggravando ulteriormente il problema.

Le conseguenze della permeabilità intestinale e della disbiosi possono essere ampie e influenzare diverse aree della salute. Sintomi comuni includono disturbi digestivi, gonfiore, affaticamento cronico, problemi di pelle e disturbi autoimmune. La ricerca scientifica ha anche suggerito una connessione tra la salute dell’intestino e la salute mentale, con condizioni come ansia e depressione che potrebbero essere influenzate da uno squilibrio intestinale.

Articolo scritto dalla dott.ssa Cacciola Maria Stella,  biologa nutrizionista  esperta in Intolleranze Alimentari e Nutrigenetica.

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