Paleo dieta: benefici, rischi e cosa dice davvero la scienza

La paleo dieta continua ad affascinare e dividere. C’è chi la vede come la soluzione definitiva per dimagrire e sentirsi meglio, e chi invece la considera troppo estrema o addirittura rischiosa. Ma cosa sappiamo davvero, oggi, di questo modello alimentare? Vale la pena seguirlo? E quali sono i benefici e i rischi della paleo dieta secondo la scienza?

Paleo Dieta

Negli anni si è molto parlato della cosiddetta “alimentazione delle origini”, quella che imiterebbe lo stile di vita dei nostri antenati. In realtà la paleo moderna è qualcosa di diverso: non un ritorno alla preistoria, ma un modo per ridurre drasticamente cibi industriali e raffinati e riportare in tavola alimenti freschi e naturali. Questo significa dare spazio a carne e pesce non trasformati, uova, frutta, verdura, frutta secca e semi, mentre restano esclusi cereali, latticini, legumi e prodotti confezionati.


Paleo Dieta: I benefici più evidenti

Quando si guarda agli studi clinici, emergono alcuni risultati interessanti. Seguire la paleo dieta, almeno per qualche settimana o mese, porta spesso a una perdita di peso significativa e a una riduzione della circonferenza vita. Parametri importanti come la pressione arteriosa, i trigliceridi e il colesterolo HDL migliorano, segnalando un possibile beneficio per la salute cardiovascolare.

Per chi soffre di diabete di tipo 2, le ricerche mostrano un effetto positivo anche sul controllo della glicemia e sulla sensibilità insulinica. In pratica, eliminare zuccheri e farine raffinate e puntare su frutta, verdure e proteine magre aiuta a stabilizzare meglio i valori. Alcuni studi hanno anche osservato una riduzione di marcatori di infiammazione e dell’ormone leptina, collegato al metabolismo e al senso di fame.

Sono risultati incoraggianti, che spiegano perché la paleo sia diventata popolare tra chi cerca un reset metabolico e un miglioramento rapido di energia e forma fisica.


Paleo Dieta e malattie autoimmuni

Negli ultimi anni si è sviluppata anche una versione chiamata Autoimmune Paleo (AIP), una paleo dieta pensata per chi soffre di malattie autoimmuni. È ancora più restrittiva, perché elimina alimenti considerati potenzialmente infiammatori. Gli studi finora condotti sono piccoli, ma in pazienti con malattie infiammatorie intestinali si è osservato un miglioramento dei sintomi e della qualità della vita.

Si tratta però di evidenze preliminari. È giusto vedere l’AIP come un’opzione interessante, ma non ancora supportata da studi ampi e di lungo periodo. Chi vuole provarla dovrebbe farlo solo con la supervisione di un professionista.

paleo dieta


Paleo Dieta: I rischi e le difficoltà

Accanto ai potenziali benefici, non mancano i rischi della paleo dieta. Uno dei più discussi riguarda l’apporto di calcio: eliminando i latticini si rischia di assumerne troppo poco, con possibili conseguenze per la salute delle ossa. Certo, esistono fonti alternative come verdure a foglia verde, semi, mandorle, acque ricche di calcio e pesci piccoli con la lisca, ma non sempre sono sufficienti.

Un altro punto critico è la sostenibilità nel tempo. Rinunciare a pane, pasta, legumi, yogurt e latte può sembrare gestibile all’inizio, ma per molte persone diventa difficile mantenere la paleo per mesi o anni. Anche il costo può essere un ostacolo, visto che privilegia carne di qualità, pesce, frutta secca e verdure fresche.

Infine, non possiamo dimenticare che mancano studi solidi di lungo periodo. La maggior parte delle ricerche dura poche settimane o qualche mese, quindi non sappiamo ancora quali siano gli effetti dopo anni di alimentazione paleo.


Paleo Dieta: Conviene davvero?

La paleo dieta può avere senso per chi desidera perdere peso, migliorare alcuni parametri metabolici o affrontare condizioni specifiche come il diabete di tipo 2. Può essere utile anche come “reset” per allontanarsi da zuccheri, junk food e alimenti processati, che sono tra i principali responsabili dell’aumento di peso e dell’infiammazione cronica.

Ma non è adatta a tutti. Chi ha osteoporosi, insufficienza renale, fabbisogni particolari legati a gravidanza o allattamento deve valutare attentamente con un professionista prima di iniziare. In generale, il consiglio è di non improvvisare: meglio farsi seguire da un nutrizionista per adattare la paleo alle esigenze personali, prevenendo carenze nutrizionali e squilibri.


Paleo Dieta: La versione “med-paleo”

Molti esperti propongono una via di mezzo, la cosiddetta “med-paleo”, che unisce i principi della paleo con quelli della dieta mediterranea. Con la paleo dieta med dobbiamo ridurre i cibi industriali, continuare a escludere zuccheri raffinati e farine bianche, ma valorizzare ancora di più pesce, olio extravergine di oliva e verdure, limitando le carni rosse. È un approccio più equilibrato e sostenibile, che conserva i punti di forza della paleo senza renderla eccessivamente rigida.


Paleo Dieta: Opinioni finali

Le opinioni sulla paleo dieta restano contrastanti, ma la ricerca ci dice che può essere utile soprattutto a breve termine, se ben strutturata e seguita con consapevolezza. Non è la dieta perfetta né una soluzione universale, ma un modello che può ispirare chi desidera un’alimentazione più naturale, lontana dagli eccessi dei cibi industriali.

Forse, più che pensare alla paleo come a una regola ferrea, possiamo considerarla un invito a tornare a un rapporto più semplice e sano con il cibo: meno confezionati, più alimenti freschi e genuini. È lì che sta la vera forza di questo approccio.

Riferimenti bibliografici

  • Meta-analisi RCT rischio cardiometabolico: Ghaedi et al., 2019, Adv Nutr. PMC

  • Systematic review RCT su sindrome metabolica: Manheimer et al., 2015, Am J Clin Nutr. PubMed

  • Meta-analisi su glucosio/insulina: Jamka et al., 2020, J Clin Med. MDPI

  • RCT crossover T2D: Jönsson/Lindeberg 2009; Lindeberg 2007. PubMed+1

  • Leptina/marker infiammatori: Fontes-Villalba et al., 2016/2024. PubMedPMC

  • AIP e IBD: Chandrasekaran et al., 2019; trial registrato NCT03512327. PMCClinicalTrials

  • Overview clinica aggiornata (2025): StatPearls. NCBI

  • Nutrienti critici (calcio): UCDavis info sheet; nota su apporto calcio nei trial. nutrition.ucdavis.eduBioMed Central

  • Dati osservazionali recenti: Rydhög et al., 2024. SpringerLink

https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/alimentazione/anche-gli-uomini-primitivi-si-ammalavano-di-tumore?gad_source=1&gad_campaignid=22807026911&gbraid=0AAAAADyhIFIvL0bx7ef5gaBKg5wNzcln_&gclid=CjwKCAjwk7DFBhBAEiwAeYbJsTR-lgqHOLa-clZAzIv9ioehVDNCm7FSRd3hJt8qyww4agH8X6gmVxoCGvgQAvD_BwE

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