Diete Chetogeniche: Una panoramica completa sul loro funzionamento e le applicazioni mediche

 

Le diete chetogeniche hanno guadagnato popolarità negli ultimi anni come un approccio alimentare efficace per diverse applicazioni mediche. In questo articolo, esploreremo in dettaglio le diete chetogeniche, il loro funzionamento e le varie applicazioni in ambito medico.

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Come funzionano le diete chetogeniche

Le diete chetogeniche sono caratterizzate da un apporto molto ridotto di carboidrati e un aumento variabile di grassi a secondo della patologia per cui la si impiega e la persona cui è diretta. Questa combinazione alimentare induce uno stato metabolico chiamato chetosi, in cui il corpo brucia i grassi come fonte di energia primaria anziché il carboidrato, cioè utilizza una via metabolica antica ma oggi possiamo dire vicariante. L’assunzione ridotta di carboidrati spinge il fegato a produrre chetoni, che vengono utilizzati come combustibile energetico per il corpo e il cervello. 

Le proteine nelle diete sono importantissime sia on quantità che in qualità, infatti è necessario stabilire subito la quantità necessaria per ciascun paziente che deve tenere conto di svariati parametri ma sicuramente del fabbisogno personale che dipende anche dal tipo di attività svolta. La qualità delle proteine è essenziale di nome e di fatto perché è necessario avere l’intero pool degli AminoAcidi (AA) Essenziali cioè quelli che il nostro corpo non è capace di sintetizzare ma deve assumere con il cibo.

Non esiste una dieta chetogenica senza la giusta integrazione che chiaramente deve essere personalizzata ma sono imprescindibili i Sali minerali e le vitamine specialmente l’intero Gruppo B.

Tipi di diete chetogeniche

Esistono diversi tipi di diete chetogeniche che differiscono per i vari rapporti fra grassi e carboidrati. La dieta chetogenica classica è stata sviluppata per il trattamento dell’epilessia refrattaria ai farmaci e prevede un elevato apporto di grassi rispetto ai carboidrati. Altri tipi includono la dieta chetogenica modificata, che permette un po’ più di carboidrati, e la Very Low-Carb Ketogenic Diet (VLCKD), che limita sia le calorie dai grassi che quelle dai carboidrati e sta assumendo un importante ruolo nel trattamento dell’obesità.

Applicazioni mediche delle diete chetogeniche

Le diete chetogeniche sono state inizialmente sviluppate come una terapia non farmacologica per l’epilessia refrattaria, una condizione in cui le persone non rispondono adeguatamente ai farmaci antiepilettici convenzionali. Le evidenze scientifiche hanno dimostrato che le diete chetogeniche, in particolare la dieta chetogenica classica, possono ridurre significativamente la frequenza e l’intensità delle crisi epilettiche in alcuni pazienti, specialmente nei bambini. Il meccanismo esatto attraverso il quale le diete chetogeniche influenzano l’epilessia non è ancora del tutto compreso, ma si ritiene che la chetosi e le modifiche metaboliche siano coinvolte.

Anche il Diabete di tipo 2 e la resistenza all’insulina beneficiano molto della terapia chetogenica. Per cui le diete chetogeniche possono essere utili per le persone con diabete di tipo 2 o resistenza all’insulina. Riducendo infatti drasticamente l’apporto di carboidrati, le diete chetogeniche possono migliorare la sensibilità all’insulina e la regolazione del glucosio nel sangue. Questo può portare a una migliore gestione del diabete e alla riduzione della necessità di farmaci ipoglicemizzanti. Tuttavia, è importante lavorare in collaborazione con un diabetologo per adattare le terapie farmacologiche e monitorare attentamente i livelli di glucosio nel sangue durante l’adozione di una dieta chetogenica per il diabete.

Per la perdita di peso e nella gestione dell’obesità le diete chetogeniche sono state oggetto di interesse già dagli anni 70 con la Dieta del dott Atkins che molti ricorderanno. Riducendo quindi  l’apporto di carboidrati le diete chetogeniche possono indurre la chetosi e promuovere la combustione dei grassi come fonte primaria di energia. Inoltre, le diete chetogeniche possono ridurre l’appetito e migliorare la sazietà, contribuendo a un’assunzione calorica inferiore. Studi hanno evidenziato che le diete chetogeniche possono essere efficaci per la perdita di peso a breve termine, ma sono necessarie ulteriori ricerche per valutarne l’efficacia a lungo termine e il mantenimento del peso.

Oltre alle applicazioni sopra menzionate, le diete chetogeniche sono state oggetto di studio per diverse altre condizioni mediche. Queste includono il trattamento di alcune malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer, il morbo di Parkinson e la sclerosi multipla. Le evidenze a sostegno di queste applicazioni sono ogni giorno sempre maggiori e la ricerca è in corso per comprendere meglio l’efficacia e la sicurezza delle diete chetogeniche in questi contesti.

Considerazioni pratiche e sicurezza delle diete chetogeniche

Seguire correttamente una dieta chetogenica richiede una pianificazione attenta. È essenziale scegliere alimenti che contengono  grassi sani e proteine nobili cioè ad elevato valore biologico. Chiaramente limitare l’assunzione di carboidrati significa di fatto eliminare un ampio elenco di alimenti che contengono anche molti altri nutrienti importanti come Vitamine, Sali minerali e Fibra. È inoltre importante garantire un equilibrio nutrizionale adeguato e prendere in considerazione la necessità di integrazioni vitaminiche e minerali. Le diete chetogeniche non ben bilanciate con Sali e Vitamine possono causare effetti collaterali come stanchezza, stipsi e alterazioni del profilo lipidico. 

Idratazione: Le diete chetogeniche possono avere un effetto diuretico e aumentare la perdita di liquidi e di elettroliti come il sodio, il potassio e il magnesio. Pertanto, è importante mantenere un adeguato stato di idratazione e bilanciare gli elettroliti. Assicurarsi di bere a sufficienza e considerare l’uso di integratori e alimenti ricchi di elettroliti, se necessario.

Monitoraggio dei livelli di chetoni: Durante una dieta chetogenica, può essere utile monitorare i livelli di chetoni nel sangue, nelle urine o nel respiro per verificare se si è in uno stato di chetosi. Ciò può essere fatto utilizzando test specifici disponibili in farmacia. Il monitoraggio dei livelli di chetoni può fornire indicazioni sulla corretta aderenza alla dieta e sulla gestione appropriata dei nutrienti.

Ricorda, la tua salute è importante!

Consultare un professionista della salute prima di intraprendere una dieta chetogenica è essenziale per ottenere un piano alimentare appropriato e un monitoraggio regolare specialmente se si hanno condizioni di salute alterate preesistenti o si stanno assumendo farmaci.. Con una corretta gestione, le diete chetogeniche possono essere uno strumento prezioso per migliorare la salute e il benessere. La supervisione di un Biologo Nutrizionista esperto e con molta esperienza è fondamentale per prevenire rischi e carenze nutrizionali.

Articolo a cura della dott.ssa Maria Stella Cacciola – Biologa Nutrizionista

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